Inclusione sociale e lotta al disagio

A) Inclusione sociale e lotta al disagio, Piano 20489 Candidatura prot.piano_20489_00010_LTIC818002_20170921111859 - FES - Inclusione sociale e lotta al disagio -
 
Codice progetto: 10.1.1A-FSEPON-LA-2017-243
Data autorizzazione progetto: 2017-07-13
Avviso: 10862 - FSE - Inclusione sociale e lotta al disagio
Anno di riferimento: 2016
 
Abstract dell'intervento:

 

Il territorio nel quale opera la nostra scuola non rappresenta ancora una frontiera dove stato e non-stato si sfidano in un logorante braccio di ferro e dove le fila del non-stato vengono alimentate dagli strati sociali meno abbienti e più esposte alla devianza sociale.

 

Molte indagini giornalistiche e non solo indicano, però, il territorio del basso Lazio come uno dei territori massimi candidati a rappresentare, in futuro, la frontiera cui prima si accennava e di tale possibilità, noi operatori del Comprensivo Alighieri Formia-Ventotene, siamo testimoni diretti. Il nostro territorio confina con la Campania del nord, provincia di Caserta, zona tristemente famose per la massiccia presenza di organizzazioni che con lo Stato e le Istituzioni nulla hanno in comune Nell'arco di un ventennio abbiamo visto modificarsi la platea dei nostri alunni che dall'essere un omogeneo gruppo locale, si è variegato in seguito ad innesti sociali dovuti ad immigrazioni progressive provenienti in maggior parte dalla regione Campania oltre che all'innesto di un certo numero di persone provenienti da vari paesi extra europei. Quest'ultimo aspetto ha caratterizzato l'isola di Ventotene il cui plesso scolastico fa parte del nostro Comprensivo e dove, oltre alle problematiche specifiche della piccola isola, si sommano le difficoltà legate all'integrazione di popolazione locale ed immigrata.

 

Le conseguenze di questi spostamenti di persone che, portandosi dietro le proprie abitudini comportamentali inevitabilmente configgenti con i valori della popolazione locale, iniziano a mostrarsi inconfondibili ed evidenti. E' aumentato lo spaccio di sostanze stupefacenti, sono aumentati gli episodi violenti denunciati presso le forze dell'ordine, è aumentato il numero di adolescenti coinvolti in episodi 'devianti'. Da un punto di vista prettamente scolastico si sono abbassati i livelli di rendimento connessi agli indicatori INVALSI ed è diminuito il livello di coinvolgimento delle famiglie nel seguire il percorso formativo dei propri figlioli, è aumentato il numero di episodi legati al fenomeno del 'bullismo' sia diretto che virtuale ed è aumentato il numero delle 'contestazioni' strumentali e faziose relativamente a docenti e dirigenza. La nostra scuola opera, comunque, con molto impegno nel proprio territorio ma spesso incontra limitazioni nei tempi di lavoro condizionati anche dalla sola attuazione dei curricula. Non si può ignorare che bambini e ragazzi definiti “difficili” e deprivati dal punto di vista affettivo e mancanti delle basilari abilità sociali, cercano positive figure di riferimento, rapporti d’aiuto, relazioni affettive non superficiali con i pari, per riuscire a migliorare la propria condizione e realizzare le proprie speranze necessiterebbero di tempi più lunghi di lavoro, di interventi personalizzati nei periodi di chiusura della stessa scuola e di attività che non sempre siano strettamente connesse ai curricula scolastici. Queste iniziative potrebbero impedire e prevenire abbandoni ed aiutare a tollerare disagi personali per favorire la crescita umana e sociale delle nuove generazioni.

 

Da un punto di vista sociale i soggetti coinvolti, oltre a cercare di assumere un ruolo nelle nostre Istituzioni, desiderano essere riconosciuti come portatori di valori che possono legittimamente convivere con la nostra cultura, non più minacciata ma arricchita, nel processo di integrazione con diversi costumi, usi, tradizioni e convinzioni ideologiche, morali e religiosi. La Scuola, come Istituzione Formativa, con un adeguato sistema di autovalutazione, cerca di rivedere le sue tematiche educative e didattiche per poter soddisfare le reali esigenze che provengono dal territorio di una città prevalentemente turistica e marittima, ma più generalmente da una società locale in continua evoluzione, trasformazione e integrazione con gruppi etnici, rappresentanti di popolazioni di diverse estrazioni, nazionali ed extranazionali. Se tali attività potessero essere realizzate in tempi alternativi a quelli del normale funzionamento dell’Istituto Alighieri esse tenterebbero di contrastare o ridurre quegli aspetti che sottendono e causano la dispersione scolastica. Saremmo orientati a contrastare quei fattori psicologici come bassa autostima, scarsa motivazione, immaturità dell'io (inibizione affettiva; scarso controllo emotivo; ansia di separazione, bassa tolleranza della frustrazione), inadeguato stile di attribuzione (attribuzione delle cause degli eventi a fattori esterni indipendenti dal soggetto) che sono riconosciuti come determinanti l’abbandono scolastico e ad arricchire i livelli di conoscenza contrastando la povertà di contenuti cognitivi, le carenti strutture cognitive (come l'informazione è organizzata e rappresentata nella memoria), gli inadeguati processi cognitivi (come il sistema cognitivo interpreta e operare sulla realtà), lo stile di apprendimento poco funzionale (apprendimento mnemonico tendente alla descrizione più che alla comprensione; carenza di abilità metacognitiva. Vorremmo quindi, con un’adeguata azione di prevenzione, ridurre quei fattori riguardanti sia l’individuo che il suo ambiente, volti a impedire la comparsa di uno stato di disagio o di uno stato patologico successivo o di ridurne le conseguenze mediante azioni mirate. Vogliamo concludere dicendo che sono molteplici le linee di intervento per prevenire e far fronte al disagio scolastico, così come molteplice è la natura stessa del fenomeno L’ottica in cui porsi è però sicuramente di tipo sistemico, un’ottica che tenga conto della complessità delle variabili che si vengono ad attivare e alle modalità sempre specifiche e soggettive con cui si intersecano, influenzano e manifestano e che consideri non solo il disagio come un problema del singolo individuo, bensì una condizione che appartiene all’intero sistema di vita in cui il ragazzo è inserito: gruppo classe, scuola, famiglia, extrascuola.

 

E’ l’intero sistema, allora, che deve essere preso in considerazione se si vogliono portare avanti interventi di prevenzione, rilevazione e recupero che siano efficaci. E quale sistema è più indicato della scuola stessa?

B) Inclusione sociale e lotta al disagio, documenti relativi:

00AssunzioneBil
01Rup
AutoDichDS
AutoDichDSGA
Avviso-Alunni-PON-FSE-Inclusione-Sociale
AVVISO_SELEZIONE_ASS._AMMINISTRATIVI
AVVISO_SELEZIONE_ASS._TECNICI
AVVISO_SELEZIONE_COLL._SCOLASTICI
Commissione_esperti.compressed
Commissione_tutor.compressed
Decreto-indizione-procedura-reperimento-alunni
DECRETO_RECLUTAMENTO_ASS._TECNICI
DECRETO_RECLUTAMENTO_ASSISTENTI_AMMINISTRATIVI
DECRETO_RECLUTAMENTO_COLL._SCOLASTICI
DETER._A_CONTRARRE_AZIONI_DI_FORMAZIONE_INCLUSIONE__1
DETER._A_CONTRARRE_AZIONI_DI_FORMAZIONE_INCLUSIONE__2
DeterminaCollSc
determina_a_contrarre_dispense
determina_di_individuazione_esperti_interni_FSE_PON_INCLUSIONE
DETERMINA_DI_INDIVIDUAZIONE_TUTOR_INTERNI_FSE_PON_INCLUSIONE
Format_bando-esperto-interno_dantealighieri-signed
Format_bando-tutor--interno_dantealighieri-signed
Graduatoria_DEF_esperti
Graduatoria_DEF_TUTOR
Graduatoria_provvisoria_esperti_interni
Graduatoria_provvisoria_TUTOR_INTERNI__
Provvedimento-Indizione-procedura-Tutor-PON-FSE-Inclusione-Sociale_dantealighieri-signed
Stipula
StipulaElab_Disp